Focusing Relazione Interiore - Germana Ponte

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Focusing Relazione Interiore

APPROFONDIMENTI
Il Focusing è un’abilità naturale, riscoperta dal dott. Gendlin, non inventata. E’ un diritto di nascita di ogni persona: siamo tutti nati con l’abilità di sapere come ci “sentiamo” momento per momento. Ma, per molti di noi, le esperienze che ci hanno ferito o alienato da noi stessi quando eravamo bambini, nonché la nostra cultura imperniata sul “capire”, hanno causato una perdita di fiducia nei nostri corpi e nella nostra capacità di “sentire” le cose. Abbiamo così bisogno di reimparare la saggezza del corpo……..
           Sta diventando comune consultare il corpo per sapere cosa è opportuno mangiare o quanto esercizio è bene fare. Ma c’è ben di più del semplice livello fisico nel corpo….. I nostri corpi hanno la conoscenza di come noi viviamo la nostra vita, di ciò di cui abbiamo bisogno per essere pienamente noi stessi, di che cosa o chi amiamo, di che cosa ci ferisce, e di ciò di cui abbiamo bisogno per guarire… I nostri corpi sanno qual è il prossimo giusto passo da fare per portarci più vicino a una vita piena e appagante…. Le nostre menti non sanno tutto questo. Possono ricordare il passato o immaginare il futuro, ma la vita si svolge nel presente e “nel corpo”……
           Il Focusing ci permette di ascoltare i sussurri del corpo prima che diventino grida…..
Molti credono che l’unico modo per cambiare emozioni estremamente negative sia quello di saltarci dentro e sentirle intensamente. E quando sei riluttante a fare ciò, questo atteggiamento viene chiamato “resistenza al cambiamento”. Il Focusing tuttavia ci ha mostrato che il cambiamento viene più facilmente da una buona relazione con i nostri feeling. E non puoi avere una buona relazione con qualcosa al cui collo sei appena saltato…..
           Vi ricordate l’ultima volta che siete stati veramente ascoltati e veramente compresi? Vi ricordate come ci si sente bene? Si pensa di più, si sente di più, ci si espande… Per contro, ricordate tutte le volte che non vi hanno veramente capito e ascoltato, come vi siete sentiti contrarre ad ogni livello? Orbene, la stessa cosa vale per i nostri feelings! ….
(Stralci dal libro “Focusing” , di Ann Weiser Cornell, ed Crisalide)
        
Che cos’è il Focusing?
          
           Il Focusing è un processo di consapevolezza che si impara, ma è anche naturale. Comporta il “percepire” il proprio mondo interiore a un livello corporeo. E’ il modo complessivo in cui ogni nostro vissuto viene percepito nel corpo.
Ad esempio: il senso di vuoto che sentiamo nello stomaco quando entriamo in una stanza con della gente ostile, oppure quella sensazione di aver ricevuto un pugno nello stomaco dopo una sgridata, ecc…
           Noi tutti abbiamo familiarità con le sensazioni che accompagnano ogni nostro vissuto, e che noi focalizzatori chiamiamo “Felt Sense” (sensazione percepita); ma ci facciamo poco caso, e comunque non sappiamo come farle dispiegare in modo che ci rivelino tutta la complessità della situazione che riassumono……
Il Focusing opera in modo radicalmente opposto rispetto alla nostra cultura: ci insegna come “stare con” i nostri vissuti emotivi, anzicchè “essere” un tutt’uno con essi….
Nella nostra cultura associamo l’intelligenza al cervello. Imparare il Focusing invece ci porta in contatto con una intelligenza incarnata nel corpo….
Ci sono 3 aspetti chiave del Focusing
1) Il Felt Sense (sensazione percepita nel corpo, legata a un nostro vissuto)
Se lavorate semplicemente con le emozioni, la paura è paura, la rabbia è rabbia, ecc… Ma se lavorate col Felt Sense, potete sentire che la paura di oggi è diversa da qualsiasi altra paura. Oggi magari è più simile a una pietra fredda che senti sul petto, mentre la volta precedente era più come un tirarsi indietro, sottrarsi al pericolo, e così via…..
2) Una speciale attitudine di accettazione incondizionata di ciò che si presenta sulla scena interiore.
Ti siedi accanto a ciò che compare, con l’intenzione di conoscerlo meglio, così com’è, con un’attitudine di profondo rispetto e di grande pazienza.
3) Una filosofia radicale sul cambiamento.
Normalmente pensiamo di dover fare qualcosa per cambiare….Questa è ciò che chiameremmo l’attitudine del “fare-sistemare”. Il Focusing invece ci ha mostrato la via del “essere-permettere” (alle cose di essere così come sono per cominciare…). Questa modalità parte dalla constatazione che il fluire e il cambiare faccia parte dell’ordine naturale delle cose, e che quando qualcosa sembra bloccato, abbia solo bisogno della nostra attenzione consapevole e rispettosa per aprirsi al prossimo passo in avanti e tornare a fluire…
Nel Felt Sense è racchiusa la conoscenza del passo successivo e di che cosa necessitiamo per farlo. Questo è ciò che noi focalizzatori intendiamo per “saggezza del corpo”…
Il cambiamento accade quando noi siamo in grado di “essere con” tutti i nostri feeling, e non identificati ora con l’uno ora con l’altro; quando siamo in uno stato dell’Essere che noi chiamiamo “Presenza”. Esserci per …ogni aspetto del nostro Essere, così com’è…Accoglierlo e ascoltare la sua storia fino in fondo…Poiché ciò che non viene “sentito-ascoltato” rimane bloccato, non evolve e non cambia….
           Lo stato dell’Essere che noi chiamiamo Presenza, e che tutti abbiamo, inizia col trovare in noi un’attitudine amichevole verso tutto ciò che compare sulla scena interiore. E se non riusciamo a provare questo, ma anzi ci sentiamo ostili verso un particolare nostro vissuto? Allora, come dice Gendlin, proviamo a essere amichevoli verso il sentimento ostile per cominciare…
Quindi si può sempre focalizzare, o con il feeling che si presenta per primo alla nostra attenzione, o con il sentimento ostile verso quel feeling (il feeling del feeling, di solito si tratta di paura o avversione o fretta di cambiare quell’aspetto di noi che non ci piace)…. Se essere amichevoli è troppo all’inizio, basta dire a quel particolare vissuto: salve, ti vedo…così come sei….
           Quando lavoriamo con persone che si sentono travolte dalle loro sensazioni negative o ne hanno paura, siamo tentati di usare metodi del tipo: “vedi se puoi rimpicciolire la rabbia, al punto da poterla maneggiare facilmente e allontanarla poi da te”. Il problema con questo tipo di intervento è che rinforza nel cliente la sua identificazione con la parte che si sente travolta e spaventata dalla rabbia….
           Il linguaggio della Presenza aiuta molto a disidentificarsi dal nostro essere un tutt’uno ora con una parte ora con un’altra.
Es: Sono arrabbiata, ma allo stesso tempo ne ho paura. (linguaggio abituale)
Sto notando una parte di me che si sente arrabbiata, e un’altra che ne ha paura (linguaggio della Presenza)….
Di solito il persistere nell’uso del linguaggio della Presenza comporta, per la persona che lo usa, il divenire sempre più un “ascoltatore-guaritore” della propria esperienza interiore…
Ho incominciato a credere che ogni cosa in noi può essere ascoltata con compassione, e che i nostri aspetti più brutti sono proprio quelli che ne hanno più bisogno…
Un po’ di rabbia assertiva è una buona cosa e fa parte della persona sana. Ma se la rabbia è inascoltata da anni , può manifestarsi in modo molto violento; inoltre rimane sempre la stessa, non cambia.  In questo caso la si percepisce come qualcosa di negativo e di estremo. Quando compare la rabbia, provate invece ad accoglierla, a darle il benvenuto,  a farle compagnia e ad ascoltare le sue ragioni…avrete la sorpresa di vederla trasformare prima o poi in un senso di  forza, in energia vitale che fluisce, in qualcosa di sano insomma…
(stralci dal libro “The radical acceptance of everything”, di Ann Weiser Cornell, non tradotto)
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